I militari hanno denunciato una donna di 36 anni, ritenuta presunta responsabile dei reati di atti persecutori, procurato allarme presso l’autorità e interruzione di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità. La vicenda ha avuto inizio diversi mesi fa, quando un uomo di 57 anni, residente nel territorio, è diventato il bersaglio di una pressante attività persecutoria telefonica. La 36enne, spinta da motivazioni futili, ha posto in atto nei suoi confronti una pressante sequela di chiamate. A seguito del rifiuto della vittima di rispondere alle reiterate chiamate, la 36enne ha iniziato a segnalare false situazioni di pericolo ai numeri di emergenza nazionali, richiedendo più volte l’intervento dei militari dell’Arma, dei Vigili del Fuoco, del personale sanitario e persino di un’impresa di pompe funebri
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