Modena celebra Bastardilla, icona della street art sudamericana, tra segno e impegno

Modena celebra Bastardilla, icona della street art sudamericana, tra segno e impegno

Dopo aver dipinto muri in ogni angolo del mondo, Bastardilla, una delle più apprezzate interpreti internazionali dell’arte pubblica, approda per la prima volta in Italia con una grande mostra interamente dedicata alla sua produzione su carta. E non poteva che essere Modena, città che ospita alcune delle sue opere murali più iconiche, a rendere omaggio al suo universo poetico e politico, in un itinerario che accompagna il visitatore nel cuore creativo di un’artista che coniuga potenza visiva, impegno sociale e grazia narrativa.

Curata da Andrea Losavio di Galleria D406, l’esposizione “Terato Faber” viene inaugurata sabato 24 maggio alle 18 nella Sala del Leccio di via Selmi 63 dov’è visitabile già a partire dal 22 maggio e fino al 1° giugno, tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.30. Poi la mostra si sposta negli spazi dello studio fotografico Rolando Paolo Guerzoni in via Castel Maraldo 45, dal 5 giugno al 6 luglio (orari di visita: giorni feriali 10-13 e 15.30-19.30, domenica 16-19.30, lunedì chiuso). L’inaugurazione di sabato prevede anche la musica live di Frutta (Sassari).

Colombiana, figura di punta della street art sudamericana, Bastardilla ha trasformato superfici urbane in gigantesche tele a cielo aperto, raccontando attraverso il suo segno riconoscibile storie di giustizia sociale, femminismo, ecologia, anticolonialismo.

 

Anche i disegni su carta, per quanto “indoor”, non rinunciano all’impatto visivo e simbolico: opere raffinatissime, spesso in bianco e nero (con china bianca su carta nera) oppure immerse in equilibri cromatici sorprendenti, ci trasportano in mondi surreali e onirici, dove la figura umana — in particolare quella femminile — non è mai dominante, ma parte armonica di un tutto.

Tra Modena e Bastardilla c’è un legame profondo. La città emiliana ha accolto negli anni numerose opere murali dell’artista: dall’intervento sul vecchio Palasport al sottopasso ferroviario di via Cialdini (in collaborazione con Ericailcane), passando per la polisportiva San Faustino, la sede dell’associazione “Insieme a noi” e il centro sociale “gatta nera”. Fino al murale più recente, realizzato nel settembre del 2023 alla scuola Lanfranco, un inno visivo rivolto ai giovani e al futuro. Un legame che si è consolidato anche con il progetto curato insieme a Ericailcane e Hitnes dal titolo “Hasta ahí los puedo decir”, presentato nel 2020 durante il Dig Festival: un diario grafico a più mani nato dall’esperienza condivisa in un villaggio amazzonico.



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